Jimmy si pulì il naso con la
manica del pigiama, regalando alla stoffa un appiccicoso riflesso verdastro che
avrebbe fatto sbuffare sua madre. Aveva la febbre, non così alta da dover stare
inchiodato al letto tutto il pomeriggio ma nemmeno tanto bassa da poter uscire
di casa. Solitamente a Jimmy non dispiaceva affatto avere la febbre, anzi, la
cosa gli portava in tasca un sacco di benefici e dolciumi, per non parlare
delle innumerevoli attenzioni da parte di nonni e genitori.
Solitamente.
Non quel giorno, quando in città
arrivava lo Spettacolare Circo di Mr. Francois.
Jimmy si era impegnato tutto il
mese per potersi guadagnare il biglietto e la possibilità di assistere allo
spettacolo. Aveva studiato tutti i giorni, aiutato mamma a lavare i piatti,
tagliato il prato insieme a papà ed evitato di bisticciare con sua sorella
Maggie. Un mese durissimo, faticosissimo, dove ogni sforzo e goccia di sudore
aveva significato la possibilità di rimanere a bocca aperta davanti a Mr.
Francois ed al suo incredibile mondo circense.
Un mese di sforzi inutili,
considerando che erano bastate poche gocce di pioggia all’uscita di scuola per
prendersi una bella influenza.
“Sei triste?” Maggie si avvicinò
al fratello non varcando però l’immaginaria soglia del contagio.
“Si. Oggi c’è Mr. Francois in città… e io me
ne devo stare chiuso in casa a guardare la pioggia che cade e quella stupida
televisione…” l’orgoglio fece rimanere salde alle ciglia le lacrime.
“No, non mi va di giocare… voglio
andare al circo ecco cosa voglio fare!”
“È questo il modo di rispondere a
tua sorella che è stata così gentile da proporti un gioco assieme? Chiedi
subito scusa Jimmy” la profonda voce del nonno si fece largo attraverso il
corridoio e al salotto elegantemente ammobiliato.
Il nonno si era offerto di
occuparsi dei bambini mentre Anna e suo marito si trovavano al lavoro, facendo
così risparmiare loro i soldi della baby-sitter e molteplici fastidiose
preoccupazioni.
“Scusa Maggie. È che sono
arrabbiato. Io volevo tanto andare allo Spettacolare Circo di Mr. Francois…”
Jimmy guardò quello scricciolo di sorellina, quella bambina che a volte sapeva
essere veramente insopportabile, ma che al momento pareva solo dispiaciuta per
un giorno di spettacoli andato in fumo.
“Cos’ha di tanto speciale questo
Mr. Francois? E che cos’è esattamente un Circo Spettacolare?” il nonno aveva
preso possesso della poltrona e guardava il nipote attento, mentre resisteva
alla tentazione di accendere la vecchia pipa che giaceva nel taschino.
“Ma che domande sono nonno?!”
Jimmy saltò in piedi sul divano più agile di un grillo. “Mr. Francois è l’uomo
più straordinario di tutto il mondo! Sa fare magie, cavalcare unicorni e
mangiare polpette di lava incandescente! E il suo Circo è veramente
Spettacolare nonno, perché ha ballerine più belle delle farfalle, equilibristi
che camminano su fili invisibili e acrobati che sanno volare nel vuoto più
vuoto che ci sia!” Jimmy saltellava in qua e in là, facendo cigolare le molle
del vecchio divano e divertendo la piccola Maggie che lo guardava come si
guarda un uccellino che canta attraverso la gabbietta.
“Sai che sensazione… Io so di un
circo molto più magico e meraviglioso…” il nonno si abbassò tutto e rese ancora
più grave e solenne il suo tono di voce.
“Impossibile” rispose spavaldo
Jimmy, che in atteggiamento di sfida aveva incrociato le braccia e teso
un’immaginaria occhiata all’orizzonte.
“Oh si Jimmy, è un circo
pazzesco, pieno di artisti, clown, animali feroci e strabilianti figure
dall’aspetto bizzarro...” ora si che il saggio nonno aveva rapito l’attenzione
di Jimmy… e anche quella della dolce Maggie, che se dapprima si fingeva
totalmente disinteressata all’argomento, adesso pareva completamente rapita da
drappi luccicanti e contorsionisti mascherati.
“E com’è fatto questo circo
nonno?” Jimmy chiese.
“Beh, non posso certo
spiegartelo, perderebbe tutto il suo perché... Maggie Tesoro, vai a prendere in
cucina il rotolo di spago dentro il primo cassetto del mobile”
Maggie trotterellò in cucina e
tornò con l’oggetto richiesto dal nonno, il quale lo srotolò a lungo fino a
ottenere la lunghezza giusta che servisse a contornare ogni singolo mobile del
salotto.
“Nonno cosa fai?” chiese la
bambina, storcendo la testa di lato.
“Nulla Amore, faccio solo vedere
a Jimmy com’era fatta la pista del circo, sai, mica glielo posso spiegare a
voce…”
“Si si, perderebbe tutto il suo
perché…” sbuffò piano Jimmy.
il nonno spostò ai lati della
grande sala divano, mobile tv e tavolo da bridge, liberando così una vasta area
al centro, completamente perimetrata dal grosso spago.
“Ecco Jimmy, la pista del circo
era più o meno fatta così” disse soddisfatto il nonno.
“E allora? Che me ne faccio di
sapere com’è fatta la pista? Tutto il resto? Le persone strane, le magie e
compagnia bella nonno?”
Il nonno prese Maggie per mano e
la trascinò delicatamente al centro della stanza. La fece fare un inchino e
l’accompagnò in una leggera piroetta che fece vibrare e tintinnare i ricami del
vestitino. La sollevò e la fece roteare in aria come fosse una piccola
girandola, la ripose piano a terra dove l’aiutò a compiere milioni di saltelli
senza peso. Il vestito di Maggie frusciava e si appoggiava alle esili gambine,
le sue mani accarezzavano il vuoto e il suo sorriso brillava come tante piccole
perle messe in fila. Il nonno ad un tratto esclamò:
“…Perché in questo circo le ballerine
sono farfalle!”
Il povero gatto Gedeone, che
bello tranquillo se ne stava sul divano a sonnecchiare, fu preso in braccio dal
nonno che senza darsi troppo disturbo su come interrompere il suo sonnellino lo
lanciò in mezzo alla sala. Non appena il gatto ebbe toccato terra subito si
arrabbiò moltissimo, eh insomma, chi dava il permesso a quel vecchio barbuto di
interrompere le sue attività giornaliere! Un soffio contro il nonno, due soffi
perché uno era poco e minacciosi artigli furono tirati fuori contro l’elemento
disturbatore!
“...Provate anche voi a sfidare
il più terribile leone della terra!”
A seguito di tutta quella
confusione era corso in salotto anche il vecchio Augusto, il mastino che per lo
più dedicava il suo tempo ai pisolini in veranda o alle scorpacciate di avanzi
in cucina. Si ritrovò davanti una scena mai vista. I suoi preziosi angoli erano
stati coperti dai mobili, una fastidiosa corda gli grattava la schiena se solo
provava a passarci sotto, quello stupido di Gedeone che correva come un pazzo
avanti e indietro neanche gli avessero avvicinato lo shampoo per felini.
Rimaneva solo una cosa da fare: mettere in salvo la sua palla da tennis
preferita prima che i padroncini e quell’uomo baffuto la rompessero. Via
allora! Augusto prese la rincorsa, cercò di passare sotto lo spago, ma si
grattugiò tutto il muso cominciando a starnutire come un topolino raffreddato.
Via ancora a cercare la palla! Tanta era la foga che Augusto scivolò sul
tappeto, ruzzolando tra le risate generali contro Gedeone che subito tentò di
graffiargli un orecchio!
“…Comprate il biglietto! Il
nostro clown vi farà morire dal ridere!”
Proprio in quel momento entrò in
casa Anna, con le borse della spesa e le carpette colorate dell’ufficio.
“Papà santo cielo che hai
combinato!? Gedeone smettila! Augusto fila a cuccia!”, ma neanche il tempo di
appoggiare borse, sciarpa, cappello e chiavi della macchina che già il nonno la
stava trascinando in salotto, facendole scavalcare in un secondo lo spago. La
mamma sui suoi eleganti tacchi riusciva magicamente a schivare la coda di
Gedeone, l’annusare ovunque di Augusto, il vibrante balletto di Maggie, la
pallina da tennis che rotolava dappertutto e in tutto questo aveva anche
trovato il modo di appoggiare in un posto sicuro le buste della spesa e il
cappotto nero.
“…Nessuno, dico Nessuno, ha mai
visto un equilibrista tanto abile Signore e Signori!”
“Anna che succede?!” ecco che
anche papà era entrato, rimanendo sbalordito da ciò che la sua famiglia gli
stava proponendo. Jimmy applaudiva felicemente, Maggie ballava e rotava in
mezzo alla sala, Gedeone e Augusto cercavano goffamente di fare a botte e sua
moglie tentava di non rimanere impigliata nella sua stessa sciarpa saltellando
su un piede solo per rinfilare la scarpa che le era caduta.
“James! James Amore raccogli il
cappello prima che arrivi Augusto a mordicchiarlo!” Anna urlava dal salotto per
sovrastare le risate dei bambini e del padre.
James si chinò svelto a
raccogliere il cappello, poi con la mano libera sollevò Gedeone prima che diventasse
poltiglia di gatto sotto l’ira di Augusto, con un calcio raddrizzò una sedia
del tavolo da pranzo e riuscì ad impedire che il prezioso vaso nell’angolo
venisse distrutto dal surreale succedersi degli eventi.
“…Ecco a voi l’uomo più magico
della terra gentile pubblico! Il più grande dei grandi! Il Graaaande Mago!”
La dolce signora Heather, la
vicina, si avvicinò alla finestra per osservare ciò che stava accadendo quel
pomeriggio a casa di Jimmy. Era insolito tutto quel baccano! Vide Anna
trotterellare in giro con una scarpa sola, inseguendo uno sbadatissimo cane con
l’altra scarpa in bocca. Vide James che teneva sollevato il grosso gatto con
una mano e con quella libera raddrizzava oggetti a destra e a manca. Vide
Maggie, che meravigliosa e sorridente danzava imperterrita in mezzo a quella
confusione. Vide il padre di Anna raccontare storie e battere le mani, perso
nello stupore e nell’emozione del momento. Vide Jimmy, parlare ad un divano
vuoto gesticolando come un folle.
Ma la signore Heather, che era
dolce ma non attenta, non seppe mai cosa realmente si sarebbe dovuta sforzare
di vedere dentro quella sala.
Dentro quel salotto ballava una
stupenda e colorata farfalla, ruggiva e combatteva un possente leone, scivolava
e cadeva un goffo clown, si teneva in equilibrio un abile equilibrista, faceva
sparire e ricomparire oggetti un bravissimo mago…
Ma soprattutto, in quella sala
che era diventata un tendone a strisce, dentro un salotto che ormai era terra
battuta… un bambino non più triste con una giacca d’oro e un cilindro di nero
velluto, parlava ad enormi spalti di spettatori elettrizzati, da
quell’incredibile, meraviglioso, fantastico, mai visto prima… Circo
Spettacolare.
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