mercoledì 18 dicembre 2013

Una promessa per Anna

Anna scese le scale a passo leggero, avvolta dal caldo tepore della vestaglia che confortava il suo spirito quando fuori tutto ammutoliva sotto il gelo dell’inverno. Arrivò in cucina e accese la luce.
Un calore familiare illuminò la notte, svegliando però il povero gatto Leo appollaiato come un canarino sul bracciolo della poltrona. Anna mise su l’acqua per il tè, muovendo con grazia innaturale le dita affusolate e organizzate in un morbido balletto.
Fuori dalla finestra il mondo dormiva, la neve cadeva abbondante quella sera di febbraio e nulla pareva impaziente di tornare a nuova vita.
Anna sfilò dalla tasca della vestaglia la piccola chiave argentata. Un giro soltanto e il piccolo cassetto si aprì, sputando fuori con poca eleganza cartacce e documenti bancari accumulati negli anni.
Lei infilò la mano verso il fondo, sapendo bene che sensazione avrebbero provato i suoi polpastrelli una volta raggiunto lo scopo.