venerdì 28 giugno 2013

La mattina e il cuoco.

Un sabato mattina.
Il sole splendeva timido dietro i rami degli alberi e la campagna si stiracchiava assonnata alle prime luci del giorno. Tutto era avvolto da una pacata atmosfera primaverile, l’aria profumata e frizzante toccava allegra ogni cosa, come un bambino dall’aria furba che scova i compagni a nascondino.
Lui era il primo ad arrivare.
Come sempre.
Parcheggiava la vecchia automobile, apriva la porta e spalancava le finestre.
 Il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene.
Funzionava così quando eri il proprietario del più importante ristorante della città.

martedì 18 giugno 2013

Le pagine e Sara.

Quello che più le dispiaceva nel salutare l’autunno era l’arrivo precipitoso della notte subito dopo le cinque di pomeriggio. Il sole timbrava il cartellino in fretta e furia, neanche il tempo di scaldare con gli ultimi raggi strade e passanti che subito l’ombra scendeva come un pesante scialle di lana pungente. Il quartiere andava riempiendosi dei lavoratori che pigramente rientravano dopo una giornata passata a battere sui tasti impersonali di una tastiera, dentro un ufficio addobbato con foto di famigliari che non vengono abbracciati spesso quanto dovrebbero.
Lei aveva staccato dal lavoro più tardi del solito, maledicendo gli ultimi clienti difficili della libreria, sempre pronti a chiedere consiglio su pubblicazioni vecchie di millenni o libri non ancora mandati in tipografia.