“Hai dei bellissimi orecchini oggi”.
La piccola Matilde guardava rapita quell’oscillare di argento e
pietruzze costate poco più di cinque dollari al mercato vintage del sabato
mattina. Aveva gli occhi grandi, enormi, due specchi capaci di riprodurre
crudelmente ogni riflesso di quella realtà dai toni pastello.
“Grazie Matilde, anche i tuoi sono molto graziosi”.
L’infermiera Harrison sorrise benevolmente a quell’ammasso di
innocenza che le sedeva davanti.
“Come stai oggi? Com’è andato il tuo fine settimana?”.
Trascinò verso di lei la sedia girevole nascosta nell’angolo per
prendere posto di fianco alla bambina.
“Sto una favola. Mamma mi ha lasciato guardare un sacco di televisione
perché fuori pioveva.
E pure la nonna è venuta a trovarmi. È stato un bel week end”.
Matilde voltò lo sguardo alle piccole gocce che scendevano contro
voglia dentro il tubicino trasparente.