“Nonna chiudi la finestra. La
bufera mi fa paura”.
Tim si stringeva nella coperta e osservava l’ardente
scoppiettare del fuoco, ma nulla riusciva a distoglierlo dalla sensazione di
gelo che gli attanagliava le ossa.
Il vento soffiava senza sosta, facendo
tremare i vetri e assopire i restanti suoni della notte. La neve invece
vorticava lesta e misteriosa in quel turbine d’inverno, costruendo eleganti
balletti alla luce della luna.
“Perché dovrebbe fare paura mio
caro?” chiese a Tim la nonna, socchiudendo leggermente gli occhi come quando
sentiva per la prima volta qualche parola straniera.
“Perché è cattiva” rispose
prontamente il bambino, raggomitolato sempre più in un fittizio rifugio di
lana.
“Cattiva? Assolutamente no. Tu non devi avere paura della
bufera…sono Vento e Neve che danzano insieme per essersi ritrovati”.
Gli
sorrise e volse lo sguardo al paesaggio della valle, dipinto con gesti veloci e
infinitamente candidi.
“Sai… Quand'ero piccola, avevo
circa la tua età, anche io avevo paura della bufera. Quando arrivava ululava
così forte che non riuscivi neanche più a sentire i tuoi pensieri, ti faceva
temere il buio e sembrava portare via ogni fiamma dal camino…” si voltò di
nuovo verso Tim, lo guardò dolcemente e senza aspettare un gemito proseguì…
“Mio padre quando arrivava la
tempesta si sedeva ai piedi del letto e mi raccontava una storia…sulla danza
del Vento e della Neve… La vuoi sentire Tim?”